Ferdinando Romano Quartet

FERDINANDO ROMANO QUARTET “Invisible Painters”

Domenica 8 Settembre 2024 ore 18.30

Sala Vanni
Piazza del Carmine, 19 – Firenze

Biglietto con prevendita:
intero € 10 + dp / ridotto € 8 + dp / € 5 (se acquistato con l’altro concerto a Sala Vanni)

BAND

Ferdinando Romano, contrabbasso

Valentin Gerhardus, tastiere, live eletronics

Federico Calcagno, clarinetto

Antonio Fusco, batteria

ORGANIZZATORE
MUSIC-POOL

Invisible Painters, il secondo album di Ferdinando Romano, è uscito a giugno 2023 per la nuova etichetta Jam/UnJam con distribuzione Universal.

Il tour 2024 parte dopo il brillante risultato al Top Jazz 2023, il referendum della critica indetto dalla storica rivista Musica Jazz, dove il contrabbassista si è piazzato al secondo posto nella categoria Musicista dell’anno, il disco al terzo posto tra gli Album dell’anno e il gruppo al quarto posto tra le Formazioni dell’anno.

Con il precedente album Totem, Romano aveva ottenuto importanti riconoscimenti come come “Miglior Nuovo Talento Italiano 2020” nel Top Jazz annuale della rivista Musica Jazz e il Premio SIAE 2021.

Sebbene la sua matrice provenga dal mondo della musica improvvisata questo lavoro vuole guardare oltre, mescolandosi con l’elettronica, l’ambient e la musica del ‘900, attraversando le definizioni e categorie abituali; contrabbasso, pianoforte, batteria e clarinetto basso fondono i loro timbri con sintetizzatori, samples e registrazioni ambientali, a cavallo tra suoni digitali e amore per l’analogico.

Il disco comprende anche la partecipazione sul brano la Figurazione delle Cose Invisibili della musicista Christine Ott con il suo Ondes Martenot, raro strumento che Christine, musicista francese molto attiva con i suoi progetti nell’ ambito della musica contemporanea ed elettronica, ha suonato anche al fianco di band e musicisti come Yann Tiersen e Radiohead live e in studio.

Invisible Painters, i pittori invisibili, sono l’immagine dell’impulso inconscio e istintivo che genera la creazione, la mano e il pennello interiori con cui creiamo estemporaneamente. È proprio in questo equilibrio tra consapevolezza e istinto, composizione ed estemporaneità che nasce questa musica.